RIGENERARE L’ISPIRAZIONE

RIGENERARE L’ISPIRAZIONE

Dopo un lungo periodo di “stop”, da qualche settimana sono finalmente tornato ad armeggiare con colori, pennelli e matite. Alleluia! 
Accade, come è normale nella vita di qualsiasi persona che svolge un’ attività artistica, che ci si trovi a vivere momenti di abbondanza, in cui tutto sembra facile: si trabocca di idee e si marcia, come una locomotiva, a tutta velocità. Poi arrivano fatalmente i periodi di nulla totale… interi giorni in cui la matita pesa in mano, con accanto la strisciante paura di aver perso ogni possibilità di produrre qualcosa di decente. 
Quando si presentano questi periodi di magra, in cui magari incombono anche delle scadenze lavorative, la testa si rifiuta categoricamente di applicarsi, e l’unica cosa che può salvare dal panico è dirigere l’attenzione su altro, aspettando pazientemente che il desiderio di rimettersi all’opera si degni di tornare.
Ho capito a mie spese che non serve ostinarsi ( accidenti se ci ho provato! ), peggiora solo la frustrazione del non riuscire. Bisogna invece distrarsi, se è possibile parlare con qualcuno che condivida le stesse passioni e lo stesso lavoro, perché  avere un proficuo scambio di idee può aiutare a sbloccarsi e a ripartire più carichi di prima.
Recentemente, durante la partecipazione alla trascorsa Lucca Comics, stavo attraversando un periodo di quelli appena descritti ( che gran tempismo eh? ). Per fortuna ho avuta la gradita occasione di conoscere Giampaolo Bianchi e di scambiare quattro chiacchiere con lui. Giampaolo è un artista il cui studio si affaccia su una delle strade principali di Lucca, con una grande e luminosissima vetrata. Il suo stile, a metà tra il surreale e il fantastico, mi ha subito colpito: sono entrato incuriosito, attratto dalle donne misteriose e affascinanti che rappresenta, adorne di elmi dorati ed elaborati copricapi che un po’ ricordano le guerriere di Boris Vallejo e Julie Bell. 
Così, dopo aver ammirato attentamente i suoi dipinti, ho avuto modo di stringergli la mano e di fare la sua conoscenza.
Abbiamo parlato non solo di pittura, ma anche di “musica pittorica” e di come il pennello sia lo strumento che traduce in colori le “note” delle armonie che abbiamo in testa. Mi ha raccontato qualcosa sul suo personale modo di affrontare lo sconforto che ti assale quando sei “a secco” e cioè il ricorso alla scrittura. Abbiamo infine convenuto sul fatto di come la pausa mentale sia utile e fisiologica, e sulla necessità di attingere ad altre fonti per fare in modo che l’ispirazione torni prepotente. 
Confortato da questo purtroppo breve ma profondo incontro, una volta a casa, dopo l’evento, sono tornato entusiasticamente a dipingere.
Vi consiglio una visita al sito dell’artista Giampaolo Bianchi, che ringrazio ancora per la bella chiacchierata e che saluto caramente!
Un saluto affettuoso anche a voi!
 
Andrea