Andrea Piparo a Romics 2018

Andrea Piparo a Romics 2018

Romics 2018 a Roma il 7 aprile!

Anche quest’anno parteciperò al Romics!
Sarò nuovamente ospite presso lo stand dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (AIST)

Potrete trovarmi nel Padiglione 5, Il Pala Movie, dove disegnerò, presenterò originali, stampe e libri per tutta la giornata di sabato 7 Aprile, dalle ore 10:00 fino alle 20:00.

Passate a trovarmi al Romics 2018…

Andrea Piparo al TOLKIEN READING DAY

Andrea Piparo al TOLKIEN READING DAY

Dopo il Tolkien Day arriva il TOLKIEN READING DAY

Venite anche a voi a passare una Pasquetta come non se ne è mai viste! Il 2 Aprile, a Bucchianico (Ch) dalle ore 10:00 alle 19:00 si svolgerà la sesta edizione del Tolkien Reading day!

Ci saranno spettacoli, musica e letteratura dedicata al fantasy ed in particolare al mondo de Il Signore degli Anelli. Esporrò diversi dipinti originali ed illustrazioni nella mostra intitolata “Heroes&Wizards”,
dove non solo porterò la mia produzione legata al mondo di J.R.R.Tolkien, ma anche altri lavori a tema fantasy!

Ci vediamo presto quindi, con un bellissimo evento da non farsi sfuggire!
Per maggiori info facebook ufficiale del Tolkien Reading Day 2018

Andrea Piparo al Tolkien Day 2018

Andrea Piparo al Tolkien Day 2018

Sta per tornare a Roma il Tolkien Day!

Non mancate alla quinta edizione del Tolkien Day questo 24 Marzo!
L’evento si svolgerà a Roma nella ludoteca “ La civetta su Comò” in via Cereate, 8.
Sarò presente insieme all’ illustratrice Simona Calavetta e L’Associazione italiana studi Tolkieniani per una giornata interamente dedicata a Tolkien ed ai giochi da tavolo!

Per quanti lo vorranno sparerò sketch fino ad esaurimento munizioni 😁
Non perdetevi inoltre, l’incontro con Ivan Cavini: illustratore del gioco da tavolo “Barbarians”, a cui potrete giocare solo se anticipatamente prenotati.

 La ludoteca aprirà eccezionalmente alle 14:00 e per il Tolkien Day chiuderà in tarda serata.
Il programma dell’evento dedicato al padre del fantasy e creatore della Terra di Mezzo “J.R.R. Tolkien”, sarà ricco di gustose iniziative, quindi vi consiglio di dare un’occhiata all’evento Facebook ufficiale Tolkien Day 2018 ed al sito AisT per maggiori informazioni.
Che ve lo dico a fare? Vi aspetto!
Seguite anche la mia pagina facebook Andrea Piparo Art per scoprire tutti i miei lavori e gli eventi a cui parteciperò.
I TRUCCHI DEI MAESTRI

I TRUCCHI DEI MAESTRI

Qualche articolo fa, ho esposto come sia necessario diventare permeabili, cercando di apprendere i trucchetti dei nostri miti osservando attentamente il loro operato. Tutto ciò quando l’insegnamento nelle scuole, nelle accademie, o nei corsi d’arte risulta per qualche ragione scarno o insoddisfacente.
Personalmente sono sempre stato affamato di “chicche” da apprendere ed applicare, sentendomi sempre un po’ come un bambino che guarda meravigliato uno spettacolo di prestigiatori.
Durante i corsi alla Scuola Internazionale di Comics a Roma, ho appreso, ad esempio, che una velatura verde poteva dare l’effetto di una barba appena rasata. Oppure che le ombre durante il giorno sono blu, e non nere o grigie come pensavo; mi si è aperto un mondo di curiosità e ricerca che non smetto di esplorare.
Proprio per questa ragione, quando ho iniziato ad affacciarmi all’olio, ero impaziente di raggiungere grandi risultati. Incuriosito ho ordinato su Amazon un volume che credevo potesse svelarmi i trucchi e segreti del colore dei grandi maestri. Si intitola: La Tecnica della Pittura ad Olio e del Disegno Artistico di Gino Piva. Edito da Hoepli, con in copertina un ritratto di Rembrandt.
Il libro si è rivelato ricco di informazioni, e anche se non proprio tutte erano di mio specifico interesse, non sono rimasto deluso. Sono proprio questi suggerimenti e curiosità scovati fra le pagine che vorrei condividere con voi:

        

  • secondo Giorgio de Chirico: per dare maggior potenza al verde, bisogna stendere alcune velature di giallo brillante su una base azzurro scuro. Ormai al giorno d’oggi abbiamo a disposizione centinaia di tonalità per ciascun colore, così tante che quasi nessuno pensa più a sovrapporre due primari per avere un secondario. A quanto pare invece bisognerebbe provare!
  • secondo il Maestro Leonardo da Vinci: per dare maggior risalto e brillantezza ai colori trasparenti ad olio (immagino funzioni anche in acrilico, in quanto tecnica utilizzabile in velature) bisogna innanzitutto preparare un fondo bianco, dove poi fare i passaggi a velature. In questo modo i colori applicati sopra dovrebbero risultare più accesi.
  • Rembrandt usava abbozzare i suoi quadri inizialmente solo con un chiaroscuro di bianchi e neri. Rinforzati poi con passaggi di verniciature brune intensificate con leggere quantità di azzurro. Questo come base prima di passare alla colorazione ad olio vera e propria.

 

Come Rembrandt nel suo tempo, e successivamente anche tra i pittori figurativi odierni, fare un passaggio di tonalità brune più o meno calde come base per la pittura, aiutava a ravvivare i colori e ad avere una migliore stesura di questi.
Ne è un esempio il pittore Jacob Collins. In questo suo still life (ed in altri che si possono ammirare nel suo sito: www.jacobcollinspaintings.com ) si può notare come lo sfondo viri sul rossiccio nella parte destra, dove le pennellate sembrano tirare il colore scuro su una base rossiccia.
Se il bruno fosse stato sovrapposto al nero dell’ombra, sarebbe stato più compatto e meno trasparente, come la luce ocra sull’angolo della carta ed il bordo del bicchiere.
Gli insegnamenti riportati sopra non sono che un piccolo assaggio di quello che si può trovare su questo libro a proposito della tecnica ad olio, ma il mio intento è quello di stimolare il vostro interesse… Così vi lascio, con qualcosa in più da portare nel vostro bagaglio di conoscenze da sperimentare (spero) e qualche altra curiosità da soddisfare. 
Perché come diceva il grande Leonardo da Vinci:
 
“Esperienza, madre d’ogni certezza”
 
Come sempre, ci ritroviamo qui la prossima settimana!
 
Andrea
MANI CHE PARLANO

MANI CHE PARLANO

Le mani sono uno degli elementi più affascinati del nostro corpo, grazie a loro possiamo fare molte cose come afferrare, accarezzare, spingere, sentire ed anche “parlare”.
Alla stregua del viso potremmo dire che le dita, i palmi, il polso e tutte le parti che le compongono, sono in effetti in grado di esprimere sentimenti e raccontare fatti senza l’ausilio delle parole.
Questo aspetto è stato sempre utilizzato nell’arte figurativa, ed i grandi Maestri del passato ne conoscevano molto bene l’immenso potenziale “narrativo”, raffigurando spesso e volentieri i propri personaggi nell’atto di gesticolare ed interagire con gli altri attraverso le mani.
Tutto ciò al fine di aumentare il pathos delle scene, rendendo così la propria opera interpretabile, apprezzabile e comprensibile da chiunque, grazie ad un linguaggio universale.
Di grandi autori se ne potrebbero elencare a centinaia, di tutte le epoche e nazionalità, ed altrettante opere sono state realizzate approfittando del potere “eloquente” delle mani.
E’ sempre stato un imperativo il bisogno di comunicare usufruendo di questa possibilità. Proprio per la necessità di raccontare tramite immagini le scene o la situazione che si sta rappresentando. Un illustratore si pone sempre la domanda: “ come posso spiegare al meglio ad uno spettatore ignaro cosa sta succedendo?”. 
L’immagine è il primo elemento che cattura l’occhio e, se ben strutturata, racconta già tutto prima di testi e descrizioni. Le mani, in tal senso, sono un ottimo strumento narrativo.
Donato Giancola in particolar modo, famosissimo illustratore fantasy americano, apprezzato per il suo stile classico e l’uso magistrale della tecnica dell’olio, ha fatto della rappresentazione delle mani un vero e proprio culto. Oltre a dedicare in ogni dipinto molta della sua attenzione a queste parti anatomiche, ha talvolta prodotto intere opere sfruttando esclusivamente il loro potere di “eloquenza”, esprimendo aspetti della vita quali età e lavoro, come anche forza, grazia, sofferenza e tensione solo dipingendo delle mani.
 
Io stesso cerco di utilizzare al meglio questa carta per rendere più “espressivi ” i miei lavori, cercando sempre di trovare la posizione inusuale, la meno ovvia, e talvolta complicandomi la vita non poco nel tentativo.
Ma la sfida consiste nel trasfondere la mia passione  nell’opera, e di conseguenza, emozioni in chi la osserva, ed io non mi tiro mai indietro…
Mi auguro che abbiate trovato in questo articolo qualche spunto di riflessione, che vi abbia incitato ad esercitarvi nella rappresentazione delle mani (anche perché non sono facili, e per questo non se ne disegnano mai abbastanza!) e spero conveniate con me nel riconoscere in loro una grande risorsa narrativa, che meriti l’impegno profuso.
Ancora una volta un saluto a tutti!
 
Andrea