TUTTO HA IL SUO TEMPO

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Ispirazione : La volubilità dell’estro artistico

Salve a tutti ragazzi, riprendo a scrivere i miei articoli con un argomento che recentemente mi ha portato a riflettere molto sulla volubilità dell’estro artistico. Talvolta sui miei canali social mi imbatto in quella che definirei la “secca”. Parlo di quell’area dove il nostro vascello artistico andrà inevitabilmente a sostare per un po’, non importa quando o quanto i venti gonfino le vele, prima o poi bisogna fermarsi. Il più delle volte non accettiamo subito questa ineluttabilità e la sensazione che ci pervade è di incapacità e frustrazione. Ci si sente scarichi sotto un’aspetto o sotto aspetti diversi, mancano ispirazione, idee, voglia di fare, riuscita nel fare.

Una silente ricarica..

Durante questo periodo emerge prepotente l’esigenza del prendersi un po’ di tempo per sé, fare qualcosa di molto diverso dal nostro ambito artistico e permettere così al nostro cervello di dire“ok, non sto più disegnando, non devo pensarci per ora” e dare il via alla silente “ricarica”.

Come sappiamo le batterie non si ricaricano completamente all’istante, hanno bisogno di tempo, ed il tempo fisiologico per tornare in forma si potrebbe tradurre in qualche giorno di stop.

Ritrovare l’ispirazione

Ma la mancanza di ispirazione, idee, voglia di fare e riuscita nel fare non appartengono tutte alla stessa famiglia, ed una passeggiata potrebbe essere insufficiente o non essere la risposta di cui abbiamo più bisogno in quel momento. Se manca la voglia di fare andrà benissimo dedicarsi ad altro, se non riusciamo nel fare forse è per qualche lacuna che improvvisamente si manifesta nel nostro lavoro oppure non abbiamo ancora trovato il modo corretto di fare qualcosa. Se manchiamo di ispirazione, può essere utile guardare un film, leggere, viaggiare in rete alla ricerca di immagini e opere create da altri, tornare ai nostri maestri per ritrovare cosa ci attrae tanto del talento altrui.

Purtroppo a volte brutte sensazioni ci assalgono, specie se abbiamo fatto di un ambito artistico la nostra professione, a maggior ragione se stiamo passando un periodo stressante e/o siamo affaticati per qualche motivo.Nonostante ciò bisogna gestire le scadenze, le richieste dei clienti, e, non meno importante, rispondere con efficacia al nostro Io interiore che ci richiede il meglio, una crescita costante, una maggiore velocità di esecuzione, sempre di più… ma, caro “ Io” esigente, tutto ha il suo tempo.Se non ci riusciamo è perché forse non è il momento giusto per farlo.

Vi racconto un aneddoto:

Nell’ultimo mese ho rifatto 4 volte un’illustrazione da zero. Non ero mai soddisfatto, in corso d’opera la mia mente non riusciva a fermare un’idea precisa, non riuscivo a visualizzare il prodotto finito, qualcosa da raggiungere. Così ho deciso di fare una illustrazione solo per mio piacere e non mi è riuscito ugualmente di raggiungere lo scopo. Dopo qualche giorno mi sono occupato di una commissione completamente diversa dal precedente progetto.

Ho avuta l’idea

Ho cercato le reference e finalmente la nebbia si è dispersa ; l’immagine mentale è buona, chiara e ferma nella testa, ne sono soddisfatto. Decido di procedere. In colorazione trovo qualche difficoltà, niente viene come vorrei, rifaccio 3 volte un viso… Non insisto ancora e passo ad altro. Solo dopo aver colorato un’altra sezione torno su quel volto, e alla fine mi riesce meglio: è meno di “plastica”, più naturale, e ho impiegato un terzo del tempo utilizzato per le versioni precedenti. Evidentemente non era il momento giusto. Ora che ho concluso questo lavoro posso dire di esserne molto soddisfatto.

Il concetto quindi è semplice:

Fare arte è una lotta e sono davvero pochi quelli che poggiano la matita ed arrivano a destinazione senza aver saltato prima più di qualche ostacolo. Bisogna perseverare, credere in sè stessi e nelle proprie potenzialità. Quando non va forse vuol dire che abbiamo saltato un passaggio, ma la tranquillità è sempre il punto da cui ripartire.

Disegno trovare ispirazione

MAPPE FANTASY

MAPPE FANTASY

Mappe Fantasy di Selestar Saga

In questo nuovo articolo desidero parlare del completamento di un progetto, nato con la cover del primo volume di “Selestar Saga – Le armi degli dei”, conclusosi con la realizzazione della mappa del mondo fantasy dove si svolge la storia nata dalla penna di Frederick Goodyear.

Creare dei riferimenti geografici ha rappresentato per me un’altra sfida, sfida che però sono stato ben lieto di accettare per via delle sue caratteristiche e dell’idea che mi è venuta per strutturare tutto il lavoro.

Lo Studio delle Mappe fantasy

Per cominciare, è stato fondamentale documentarmi: ho avuto così il piacere di conoscere il lavoro di una delle migliori e più ricercate cartografe fantasy italiane, Francesca Baerald, dalla cui mano sono nate splendide illustrazioni di noti mondi fantasy (“Games of thrones”, e “La terra di Mezzo”), artista dalla quale ho cercato di attingere la tipica “freschezza” data dalla tecnica tradizionale e l’accuratezza nei dettagli.

 Francesca Baerald mappe fantasy
 Francesca Baerald illustratrice mappe fantasy

Con le immagini delle sue opere e  negli occhi ho iniziato il mio lavoro, dipingendo il supporto con velature di ocra e bruno, per riprodurre un effetto di carta invecchiata che credo ben sia addica a questo tipo di mappe fantasy.

Successivamente, dopo una base leggera a matita per segnare tutti gli elementi, sono passato al disegno di confini, monti e foreste con un pennino, non nero ma bruno scuro, per dare l’effetto di inchiostro di seppia.

Montagne e foreste le ho “velate” lievemente di verde e marrone, mentre ho utilizzato un blu di Prussia molto acquerellato per le acque. Nelle vecchie pergamene i colori, si sa, sbiadiscono, così ho pensato che diluire molto il colore potesse aiutare a rendere quell’ effetto “old style” che ricercavo.

Mappe fantasy Seles

La creazione della Mappa Fantasy

La seconda parte del lavoro per le mappe fantasy é consistita nel creare, su una tavola a parte, un motivo per una cornice che racchiudesse la mappa, e poi un disegno decorativo che ne unisse i quattro angoli ( ho immaginato il volto di un demone, vista la forte presenza di queste “creature” all’interno del romanzo).
Ho aggiunto un cartiglio su cui poter scrivere e, infine, ho disegnato le icone di città, paesi, villaggi, torri, fortezze e necropoli, tutte da poter spostare e collocare secondo necessità.

elementi mappe fantasy

L’aver dipinto a parte questi elementi delle mappe fantasy mi ha permesso di gestire il lavoro più facilmente e di ridurre gli errori che sarebbero potuti presentare: ad esempio il colore della cornice in principio era verde-azzurro per fare da contrasto al giallo regnante della mappa fantasy, ma solo abbinandolo a questa mi sono reso conto che un tono meno evidente sarebbe stato più appropriato e non avrebbe distolto l’attenzione dagli elementi principali.

mappe fantasy selestar saga

Così si è conclusa questa nuova esperienza, che mi ha visto lavorare un po’ fuori dalle mie abitudini, ma che mi ha gratificato con belle soddisfazioni!
E poi, se il cliente è contento lo sono anch’io!

Grazie per avermi seguito anche in questo articolo e a presto!

 

LA TANA DEL DRAGO- CENTRO STUDI TOLKIEN

LA TANA DEL DRAGO- CENTRO STUDI TOLKIEN

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RACCONTARE PER IMMAGINI

RACCONTARE PER IMMAGINI

La grande sfida che ogni illustratore deve raccogliere è quella di raccontare, rappresentare per immagini il carattere, la personalità e/o il sentimento dei soggetti di un dipinto. 
L’espressione massima si ottiene quando solo guardando l’illustrazione tutto ci appare chiaro e l’obiettivo di comunicare è raggiunto.
Elementi anatomici come gli occhi, le mani, le espressioni del viso sono di solito i più “chiacchieroni” ma in generale qualsiasi parte del corpo se colta nel suo giusto momento può raccontarci molto. 
Uno dei maestri del passato che a mio avviso ha dettato legge su questo argomento è stato Norman Rockwell, un illustratore americano autore di innumerevoli immagini per il Saturday Evening Post, il quale conosceva molto bene l’importanza del linguaggio del corpo, comunicando  tramite le sue tantissime opere con un “alfabeto” comune e chiarissimo a tutti.
E’ stato un grande soprattutto per il suo impegno nel rappresentare sia il quotidiano e la tradizione della società americana sua contemporanea, sia i temi delle grandi guerre che segnarono il XX secolo.
Ricordo con grande emozione la mia visita all’esposizione di alcuni suoi oli che c’è stata a Roma qualche anno fa, da cui ho riportato un souvenir appunto intitolato “Rockwell”. Si tratta di un volume ricco di immagini che illustra la sua storia come artista e persona. Davvero una bella esperienza.
A condividere con Rockwell, nei primi del ‘900, questo gusto per l’enfasi della posa e dell’espressione talvolta quasi caricaturale, è stato J. C. Leyendecker, altro autore degno di nota, i cui bozzetti e studi ho sempre trovato molto interessanti e stimolanti per la mia ispirazione.
Dedico parecchio tempo allo studio di maestri come questi che ho citato, cercando di rielaborare con un occhio più moderno la lezione da loro impartita, applicando ciò che ho imparato al fantasy e ai temi che mi trovo a trattare.
Vi lascio citando una frase di Norman Rockwell che trovo sia vicina ai dubbi che assalgono molti illustratori, viaggiatori come me sull’impegnativa strada della crescita e del miglioramento espressivo nella narrazione figurativa. Il traguardo che ciascuno di noi si propone non è facile da raggiungere, ma i sacrifici e i fallimenti devono essere il trampolino per saltare più in alto.
 
…Ma il mio peggior nemico è l’idea sensazionale. Di quando in quando cerco di dipingere la GRANDE opera, qualcosa di serio e colossale che cambierà il mondo… E’ al di fuori della mia portata, superiore alle mie forze… Non che abbia mai smesso di provarci!”
Norman Rockwell
 
Andrea

Andrea Piparo a LUCCA COMICS 2017

Andrea Piparo a LUCCA COMICS 2017

Anche per quest’anno l’edizione di Lucca Comics è terminata

Come per il passato l’affluenza è stata imponente: decine di migliaia di biglietti venduti, di visitatori, curiosi e
cosplay per tutti i giorni dell’evento, tanti illustri ospiti e autori famosi, centinaia di espositori.

Non nego di aver affrontato il viaggio ed essere arrivato a Lucca con molta emozione, per i motivi di cui ho parlato in un articolo precedente: la massa oceanica di persone, le file interminabili , i padiglioni sovraffollati costituivano per me altrettanti ostacoli da affrontare “ lancia in resta” e mi ero adeguatamente preparato.

La sorte e i noti eventi atmosferici hanno invece deciso per me…

Purtroppo, o per fortuna, la casa editrice che mi ha invitato si trovava in una deliziosa piazzetta un po’ defilata rispetto alle vie più frequentate e ciò ha fatto in modo che potessi trascorrere la giornata di sabato sketchando orchi e godendo al contempo della compagnia di quanti venivano a trovarci; sono persino riuscito a fare una passeggiata tra i tanti visitatori che affollavano le vie adiacenti.

Lucca Comics 2017 Sketch

Lucca Comics 2017 Sketch

Incoraggiato dall’assenza di timori e patemi vari speravo di dedicare una parte della domenica alle visite di rito agli stand e ai miei più illustri colleghi.
Già pregustavo un’ incursione tra giochi e videogiochi, tra fumetti, armi, spade … e invece la pioggia di domenica mattina mi ha bloccato e costretto a rivedere il mio bellicoso programma.

Comunque il bilancio i questi due giorni è senza dubbio positivo ed incoraggiante, premessa di nuovi, futuri appuntamenti ai quali arriverò con rinnovato entusiasmo.
Quindi CIAO LUCCA! Ci si vede l’anno prossimo!

 

Andrea

Andrea Piparo a LUCCA COMICS

Andrea Piparo a LUCCA COMICS

Ritorno a Lucca Comics

Dopo tre anni di assenza da quello che è uno degli eventi a tema comics più importanti al mondo, quest’anno avrò l’occasione di tornare nella bella città toscana in festa.
Come molti di voi sapranno, Lucca Comics & Games è un appuntamento annuale che richiama appassionati di fantasy, fantascienza, cinema, fumetti, giochi, migliaia di cosplayers, artisti di fama internazionale, personaggi di spicco del settore, e di conseguenza, decine e decine di migliaia di visitatori ogni giorno di manifestazione.
Decisamente un’ occasione molto importante anche per noi illustratori, una vetrina da frequentare ogni volta che se ne ha la possibilità.

Nonostante l’entusiasmo e l’adrenalina…

Che scorrono a fiumi in tale contesto, per me non è così semplice partecipare a questo tipo di evento e oggi vorrei rendervi noto il perché, raccontando così anche un po’ di me stesso. Ultimati gli studi ho iniziato, qualche anno fa, a far capolino nel mondo dell’illustrazione: mi avvicinavo con timidezza e tremenda insicurezza agli artisti affermati( quando riuscivo ad incontrarli…), i primi clienti e le nuove collaborazioni, per un novellino, erano sempre sfide diverse da affrontare, e, al contempo, cercavo di gestire un periodo delicato della mia vita nel quale mi sentivo molto vulnerabile.

Percepivo un bisogno..

Di essere sempre all’altezza e di dare il meglio in qualsiasi lavoro mi venisse offerto, temevo esageratamente che il mio operato potesse non essere adeguato o non accettato sotto qualsivoglia aspetto. Tutto ciò, sommato al desiderio di non deludere chi riponeva fiducia in me e alle normali insicurezze di chi si affaccia alla vita da adulto, mi procurò forti attacchi di panico e d’ ansia.

Dopo il primo debilitante incontro con questi due ingombranti compagni di vita non riuscivo più a gestire nessuna situazione che in me suscitasse un minimo di stress. Giramenti di testa, sensazioni di svenimento e nausea, impulso istintivo di dover fuggire dal luogo e/o dal momento, erano praticamente all’ordine del giorno, praticamente ogni volta che dovevo uscire di casa.

I luoghi molto affollati e chiusi erano tabù per me.

 

In questo periodo…

si verificò la brutta esperienza della prima partecipazione a Lucca come espositore, nel 2014. Non volevo perdere un’opportunità così importante per un esordiente ma… Mi tremavano le gambe e non riuscivo a camminare in quel mare di persone accalcate, il cuore andava come un treno e avvertivo una sensazione di soffocamento. Sono dovuto andar via, dopo essere ricorso alle cure dei medici sul posto.

Ahimè queste percezioni mi sono state vicine ancora per molto tempo dopo Lucca Comics, ed ogni volta é stata una vera e propria lotta per il controllo razionale di me stesso. La via della “guarigione” è stata lunga e faticosa, ogni passo avanti l’ho fatto grazie alla forza di volontà e all’aiuto di una terapeuta
Ero fermo sulla decisione di non ricorrere agli psicofarmaci, non amo questo tipo di medicinali e volevo dimostrare a me stesso di potercela fare con le mie forze.

Da quell’edizione…

di tre anni fa ne è passata di acqua sotto i ponti, anche se nemmeno ora canterei ad un concerto di fronte a migliaia di persone; sono sempre timido, introverso e se posso evito la luce dei riflettori puntata addosso. Questo è il mio carattere. Ma ho sicuramente combattuta e vinta la mia battaglia. In occasione dell’ imminente appuntamento annuale sono riaffiorati certi spiacevoli ricordi, però…

 

Ora mi sento pronto per riaffrontare Lucca!

Trattandosi dei primi di Novembre darò maggiori informazioni più avanti, così saprete dove e quando poter venire a trovarmi. Ci saranno delle sorprese per quanti vorranno farmi visita e saranno interessati. Per ora non svelo di più. Controllate qui sul sito o seguitemi su facebook alla pagina: Andrea Piparo art per conoscere a breve tutti i dettagli!

Ci vediamo la settima prossima con un nuovo articolo, e, come ho scritto su fb qualche giorno fa: Ogni giorno non bisogna combattere il drago, ma ESSERE il drago! Quindi…SIATE IL DRAGO!

A presto!

Andrea