SANGUIGNA, CARTA DA SPOLVERO E QUALCHE DRAGO

SANGUIGNA, CARTA DA SPOLVERO E QUALCHE DRAGO

Sanguigna su carta da spolvero e via ai draghi

Chi mi segue sulla pagina fb: Andrea Piparo art, su Instagram o su questo sito sa benissimo che ogni tanto aggiungo alla galleria dei miei lavori qualche disegno, a sanguigna su carta da spolvero, con l’immancabile tocco del pastello bianco per un effetto più “tridimensionale”.

Alcuni dei lavori di quest’anno hanno riguardato dei draghi, prodotti in tempi diversi, ma tutti realizzati con gli stessi materiali e la stessa tecnica.

Nel tempo ho avuto modo di provare qualche marca di carta da spolvero, tutte a parer mio troppo “sbiadite” per produrre un apprezzabile effetto 3D quando era il momento della matita bianca; ad un certo punto mi sono imbattuto nella XL Kraft della Canson, non certo economicissima ma di ottima qualità (d’altronde è Canson!), carta in grado di darmi quell’effetto “magico” nel disegno che prima avevo solo ammirato nei lavori dei miei maestri preferiti: Donato Giancola, Matthew Stewart e Michael C. Hayes.

tecnica sanguina e carta da spolvero kraft

La coppia sanguigna-carta da spolvero non è una coppia facile (almeno per come io sono abituato ad usarla), qualsiasi segno più deciso del leggero tratto in punta di matita, se si prova a cancellarlo rimane ostico alla gomma più efficace; così, quando intendo usare questi materiali insieme, devo prima abbozzare uno “scheletro” del disegno, una base leggera che mi dia la traccia e la forma del soggetto, per poi entrare nel dettaglio calcando la mano là dove mi sento sicuro di poterlo fare.

Con una reference sotto gli occhi certo è più facile, e anche se questa mi dovesse aiutare solo per una parte del processo, sarà comunque una parte facilitata a paragone di quello che si deve immaginare ed inventare facendo a meno dell’aiuto visivo.

“The Dragon want’s you!” il disegno eseguito in occasione del Crowdfunding per “La Tana del Drago” ( Centro studi Tolkieniano con sede a Dozza ) ne è un esempio: infatti il disegno è un chiaro rimando al famosissimo slogan del caro vecchio Zio Sam che invitava i patrioti ad arruolarsi.. qui per la prospettiva della mano (zampa?) la reference era ovvia!

tecnica sanguigna disegno drago

Come ho sicuramente accennato in altri articoli precedenti, per mia scelta tendo ad evitare la vera e propria sanguigna, preferendole matite colorate che si possono trovare nei negozi d’arte, come una tonalità marrone o terracotta della Faber Castell (che impropriamente chiamo sanguigna) di un colore non classicamente rosso.

Per i ritocchi con la matita bianca mi trovo molto bene con la Lumocolor Permanent della Steadtler, che è cerosa, e per questo più coprente delle normali matite bianche, cosi da avere un risultato più incisivo.

Da usare però solo a disegno concluso, perchè la sua sovrapposizione con la sanguigna produce una tonalità rosa che proprio non mi piace vedere. Non disdegno anche qualche piccolo rinforzo con l’Uniposca quando sento il bisogno di accentuare qualche particolare bianco.

Dopo avervi “svelato” il frutto delle mie innumerevoli sperimentazioni vi lascio con questi draghi, affinchè possano guidarvi nell’avventura.

Se vi state affacciando o siete intenzionati a sperimentate questa tecnica, fatelo senza remore, e preparatevi ad avere strisciate rosse su tutto il piano di lavoro ad opera del lato della mano.
Divertitevi, in primis, e vedrete che dopo qualche prova questa tecnica vi darà delle gran belle soddisfazioni.

A presto!

disegno drago fantasy con tecnica sanguigna

Fantastika 2018, il mio resoconto

Fantastika 2018, il mio resoconto

Fantastika 2018…un evento incredibile!

Questa quarta edizione di FantastikA si è rivelata una festa ricca di bellissime sorprese!

Da evidenziare è l’inaugurazione de “La Tana del Drago”, il primo centro studi Tolkieniano. Dal 21 Settembre scorso è aperto a tutti gli appassionati e curiosi che vogliano ammirare la bellissima mostra lì esposta.

Notevole è stato anche lo spettacolo avvenuto la sera del 23, composto da balletti, coreografie, giochi di luce, effetti e fuochi d’artificio per celebrare il risveglio del Drago Fyrstan, che riposa in cima alla torre della Rocca, e che solo una volta ogni due anni si desta dal suo torpore.
Ovviamente hanno avuto luogo anche conferenze, corsi, incontri ravvicinati con i grandi dell’illustrazione italiana e moltissimo altro, che purtroppo non ho avuto modo di apprezzare a pieno vincolato dalla presenza alla mia postazione. Riporto il testo che ho già scritto sulla mia pagina Andrea Piparo art e rinnovo, una volta di più, i ringraziamenti e l’entusiasmo che hanno caratterizzato la mia partecipazione a questo coinvolgente evento!

 

I Ringraziamenti per questo fantastico Fantastika 2018

Cercherò di evitare banali giochi di parole raccontando di quanto questa edizione di FantastikA 2018 sia stata una FantastikA FantastikA! Invece passerò subito ai mille ringraziamenti che è doveroso fare a tutti gli organizzatori e agli artisti, i quali hanno contribuito a rendere questa edizione appena conclusasi qualcosa di unico e senza precedenti!

In primis ringrazio il cuore e l’anima dell’evento, la Fondazione Dozza, che ancora una volta ha svolto uno straordinario lavoro,con una particolare e premurosa attenzione ai dettagli, e grazie mille ad Ivan Cavini per avermi ospitato nuovamente a questa grande festa!
Grazie a tutti gli amici dell’AisT, i quali hanno lavorato alacremente per far si che la Tana del Drago, il bellissimo centro studi Tolkieniano, potesse aprire le proprie porte al pubblico e diventare un punto di ritrovo per tutti gli appassionati.

Un grande grazie a tutti i Lords, che ho avuto modo di conoscere meglio ed apprezzare, non solo come grandi artisti, ma anche, umanamente, come belle e simpatiche persone, Paolo Barbieri, Edvige Faini, Dany Orizio, Alberto dal Lago ed Angelo Montanini, che saluto affettuosamente avendo il solo rammarico di non aver potuto passare più tempo in sua compagnia.
Ancora grazie a tutti gli amici illustratori per le chiacchierate e risate insieme: Livia de Simone, Fabio Porfidia, Emanuele Manfredi, Davide Romanini e Riccardo Rullo. Infine grazie e grazie a tutti coloro i quali sono passati a trovarmi per fare due chiacchiere e all’amico Alberto Ferrucci che è sempre un piacere ritrovare.
Un grazie particolare ai cittadini di Dozza, ospitali e pazienti.
Quindi …grazie a tutti, per queste due bellissime giornate!
Ora il drago è tornato a dormire, ma spero di rincontraci tutti per il prossimo EPICO risveglio.

Ecco le foto dell’evento Fantastika 2018….al prossimo evento!

MITOLOGIKA: LE LEGGENDE DI AVELION

MITOLOGIKA: LE LEGGENDE DI AVELION

Lo scorso anno, con Casa Ailus, ho avuto il piacere di illustrare alcuni leggendari personaggi della mitologia Celtico-Irlandese per il volume “Mitologika: Le leggende di Eriu” ; successivamente ho realizzato le immagini, sempre per Casa Ailus, di sette fra i più importanti eroi del mito Greco per “Mitologika: Le leggende dell’Olimpo”. Quest’anno torno con nuove illustrazioni per un’altra perla di questa collana, che stavolta intende aprire una “finestra” su un mondo più fantastico che mitologico: il mondo di Avelion.

Alessia Mainardi, leader del collettivo ed autrice di questa trilogia fantasy, ha appassionatamente coinvolto 14 artisti per illustrare la sua opera ricca di personaggi, luoghi, popoli ed armi leggendarie, raccogliendo, grazie alla visione di ognuno tutte le illustrazioni che vedono rappresentato tale mondo fantastico in un’edizione speciale: nasce quindi “Mitologika: Le leggende di Avelion”

Chi mi conosce già sa che trovo molto stimolante e divertente rendere materiali e texture di alcuni oggetti ed armi fantasy di mia invenzione, ed avendo avuto la possibilità di scegliere su cosa lavorare, sono stato più che felice di poter dare la mia interpretazione alle Armi Leggendarie presenti in Avelion.

Le armi in questione e di conseguenza le illustrazioni che le rappresentano e che potrete trovare già a Lucca Comics 2018 sono cinque, una per ogni elemento (acqua, terra, fuoco, aria) con l’aggiunta del metallo, che in Avelion prende la forma di due pugnali gemelli dalla lama serpentina, rappresentanti rispettivamente la luce e le tenebre: I Chakri

Le altre quattro armi, che nella storia vengono impugnate da diversi eroi, sono Irsha: la lancia dell’acqua, Ram: lo scettro della Terra, Ashet: la frusta del Fuoco e Lyus: l’arco dell’Aria.

Per ognuna, oltre a sottolineare l’elemento che infonde loro potere e che le caratterizza, ho cercato di creare un’ambientazione che fosse ad essi congeniale, ad esempio un paesaggio arido e vulcanico per la Frusta di Fuoco, pianure e montagne battute dal vento per l’Arco dell’Aria o una spiaggia con onde che si infrangono sugli scogli per la Lancia dell’Acqua.

Come comune denominatore di ogni illustrazione, per legare tra di loro questa “serie” di Armi Leggendarie, ho pensato ad una mano che le impugna, nella piena espressione del loro rispettivo potere. La scelta è stata fatta anche in virtù della passione che ho per la rappresentazione delle mani, a mio avviso il secondo elemento anatomico più espressivo dopo il viso.

Ricordate che l’uscita del volume sarà a fine Ottobre, in occasione del consueto appuntamento di Lucca Comics, ordinabile anche presso il sito di Casa Ailus.

Se invece siete curiosi di dare un’occhiata ad altri “oggetti magici” realizzati da me in precedenza, vi rimando all’album creato appositamente sulla mia pagina fb: Andrea Piparo art e all’articolo dedicato, qui sul blog.

Grazie ancora a tutti per avermi seguito!

LA RIVINCITA DI THOTH AMON – ITALIAN SWORD & SORCERY

LA RIVINCITA DI THOTH AMON – ITALIAN SWORD & SORCERY

L’ultima illustrazione realizzata per Italian Sword & Sorcery si allontana totalmente dal tema mitologico che invece mi ha visto impegnato nei primi due incarichi affidatimi dall’associazione.
Per quest’ultimo lavoro, infatti, mi è stato chiesto di rivisitare un particolare villain del panorama fantasy del quale non conoscevo la storia, ma che, una volta compiuti i doverosi approfondimenti, ho trovato subito molto interessante: Thoth Amon
Egli è un malvagio stregone, antagonista principale di Conan il barbaro, uno degli eroi più conosciuti ed apprezzati del Fantasy creato da Robert E. Howard, ed è anche il personaggio ufficiale scelto da “Italian Sword & Sorcery” per la  copertina dell’omonimo concorso letterario, competizione che ogni anno viene proposta sul loro sito ufficiale.
Come d’abitudine, ho fatto ricerche sul personaggio, in modo da poter inserire dettagli che lo rendessero riconoscibile, come l’anello del serpente, da cui derivano i suoi oscuri poteri, l’abbigliamento sacerdotale di influenza egizia, la pelle scura, gli occhi verdi accesi dalla magia nera e la pergamena di Seth, divinità rappresentata nella saga come un dio-serpente.
Dopo essermi documentato su questo tenebroso individuo, ho preferito mantenere il suo collegamento con una palette quasi interamente di colori verdi (colore spesso associato alla sua magia) optando per una forte luce che, dal basso, ne accentuasse l’aspetto e la natura malvagia. Ho immaginato la posa nell’atto di compiere un’incantesimo, dinamica, per conferire alla composizione un aspetto più “epico” e per dare movimento vitale al personaggio.
Una volta scelto il bozzetto fra quelli presentati, ho scattato a mio padre qualche foto come riferimento, per massimizzare il realismo del soggetto e dei materiali; ho ricostruito ( per quanto mi é stato possibile…) un costume adeguato, utilizzando ciò che ho raccolto, assemblato nel tempo e utilizzato come reference nelle mie illustrazioni: ho reperito della stoffa verde cangiante, e gli accessori che compongono il suo vestiario, come il pettorale dorato, li ho ricavati da pezzi di cartone dorato ritagliati per l’occasione. Frontalmente ho illuminato la scena utilizzando una forte lampada, con applicato sopra il filtro verde di una gelatina, che si usava nell’ambiente dello spettacolo sui fari da palco.
Alle sue spalle, come sfondo, ho pensato che potesse sovrastarlo la statua di un enorme serpente, immaginando che Thoth Amon compisse i suoi rituali ed incantesimi in un tempio nascosto dedicato a Seth. Una volta realizzato il disegno a matita, ho colorato ogni elemento che compone l’illustrazione, esattamente come avrei fatto con una tecnica tradizionale e come usualmente faccio in digitale.
Mi ha molto interessato avere l’occasione di poter dare delle personali e nuove sembianze a questo personaggio, soprattutto perché nel web ne esistono molte versioni, nonostante egli, al contrario di Conan, non sembri avere delle precise caratteristiche (tranne quelle sopracitate).
Spero di essere riuscito nell’intento di rappresentare uno stregone crudele e corrotto dalla magia, degno antagonista di un eroe di tal fama, ma, cosa più importante, mi auguro che vi piaccia il risultato finale!
Grazie come sempre per aver seguito anche questo articolo, alla prossima!
DISEGNANDO IL VISO E LE ESPRESSIONI

DISEGNANDO IL VISO E LE ESPRESSIONI

Quando si vuole disegnare il viso di un personaggio, oltre alla corretta riproduzione dell’anatomia e delle proporzioni, è molto importante riuscire anche a conferire una certa espressività. Questo per far sì che il personaggio acquisti vivacità, vita, e possa suscitare un’ emozione nell’osservatore.
Molti manuali di disegno consigliano di iniziare il proprio esercizio schematizzando in figure geometriche le parti e la muscolatura facciale per stabilire le proporzioni, e successivamente entrare nel dettaglio definendo ogni elemento. Altri, dopo la base geometrica, richiedono di stabilire le grandi ombre: come quelle nelle orbite, sotto gli zigomi, sotto il naso, sotto le labbra ed il mento, con diversi gradi di ombreggiature. Occorre definire piano piano il tutto ed entrare sempre più nel dettaglio di ogni volume. Questi sono approcci accademici, e spesso si riferiscono a come fare ritratti o a riproduzioni, con l’obiettivo di un risultato realistico o iperrealista. 
A questo proposito, Stan Prokopenko è un bravissimo artista, e spesso tratta di anatomia e ritratto nei suoi numerosi e divertenti tutorial, che, se siete curiosi potrete trovare facilmente su youtube o su http://www.proko.com
Inizialmente anche io ho acquistato qualche manuale per imparare come fare un ritratto a matita, sperimentando ed esercitandomi con i preziosi consigli riportati, fino ad individuare il  metodo che mi è più congeniale, per raggiungere un buon risultato in tempi ridotti. 
Inizio abbozzando l’ovale, base che uso per qualsiasi viso che non richieda delle foto di riferimento. Stabilisco l’altezza degli elementi importanti come occhi, naso, bocca ed orecchie, con leggeri tratti di matita. Successivamente entro nel dettaglio, utilizzando le grandi ombre sopra citate per gli elementi primari, e, se sono soddisfatto del primo approccio, aggiungo i particolari, come le rughe d’espressione e le piccole imperfezioni. Il tutto senza richiedere da me alcun impegno eccessivo, ma per il solo piacere dello sketch e del disegno a mano libera.
Dopo aver compreso come è strutturato un viso, è bene imparare anche quali muscoli si muovono per originare le diverse espressioni, cercando di conoscere e capire la loro funzionalità, prima di iniziare a disegnare senza alcuna idea di cosa realmente si stia facendo. 
Si scoprirà, dopo essersi abbastanza esercitati, che è molto divertente conferire al proprio personaggio un’adeguata espressione facciale!
Che si tratti di astratto o di arti figurative, l’importante è avere una buona conoscenza della realtà.
Successivamente all’aver assimilato queste basi ci si potrà cimentare con l’anatomia e le espressioni di mostri e creature, che avranno la stessa struttura di quella umana, con l’aggiunta dei  loro elementi caratteristici. Allora non ci sarà veramente limite a quello che si può creare!
Grazie a tutti per avermi seguito anche in questo articolo! 
Alla prossima!
DISEGNI FANTASY MARINI: COME REALIZZARE SIRENE E TRITONI

DISEGNI FANTASY MARINI: COME REALIZZARE SIRENE E TRITONI

Come già accennato nell’articolo precedente, la challenge di Maggio dedicata agli artisti e a chiunque ami disegnare e dipingere è #mermay. Ecco dunque un mese dedicato alla rappresentazione del mondo marino e quindi anche a tritoni e sirene.
Proprio per questa occasione mi sono chiesto: dato il periodo, perché non concludere Maggio con un articolo su queste creature mitologiche? Ed eccomi qui!
I punti di forza dei nostri amici sono le caratteristiche acquatiche, e sono proprio queste a dare la  possibilità di tralasciare liberamente tutta la parte della figura umana che va dalla vita in giù, per dedicarsi a code e pinne, vantaggio non da poco per chi si cimenta a fatica con l’anatomia…
Nella letteratura e nella mitologia greca le sirene erano rappresentate come creature dall’incantevole bellezza, metà donne metà pesce, le quali, tramite un suadente canto, assoggettavano incauti marinai, per poi trascinarli negli abissi, e talvolta cibarsene. 
Nella cultura fantasy odierna sirene e tritoni sono presenti in larga parte sempre come bellissime creature, ma talvolta anche benevole e vicine all’uomo, capaci persino di elargire doni.
 
Le loro caratteristiche fisiche sono rimaste pressoché invariate, tuttavia l’ ”evoluzione” nell’immaginario contemporaneo, avvenuta grazie al fantasy, le ha arricchite di interessanti particolari, come pinne e squame dagli sgargianti colori, di mani palmate, di branchie e persino abbigliate con accessori reperiti nei fondali e sulle scogliere. Direi che siano dotate persino di una certa vanità!
 
Quindi diventa molto interessante per me analizzare il tema, soffermandomi a pensare su cosa potrebbe indossare plausibilmente una creatura del genere, qualcosa che sia alla sua portata, caratteristica dell’ appartenenza ad un popolo ed al suo habitat.
Allora via libera a conchiglie, alghe, coralli, lische e perché no, persino vetri colorati, che mi piace immaginare levigati dal moto costante delle onde sulla riva.
Nonostante le origini “seducenti” di queste creature, non è affatto detto che queste non possano essere invece fisicamente molto diverse! Possiamo ipotizzare che al posto della coda abbiano dei tentacoli come un polpo, o che il loro aspetto possa essere deformato, o avvicinarne la somiglianza alla fauna acquatica, tanto per suggerire l’idea che un popolo del genere possa apparire sostanzialmente  diverso dall’ Uomo. 
Data la natura e lo stile di vita, potrebbe essere logico pensare a loro in maniera totalmente diversa da quella tradizionale, ed io, ovviamente, non ho messo freni né limiti alla fantasia, attingendo entusiasta ad un mondo ricchissimo di varianti, biodiversità e quindi di possibilità ed ispirazione!
E divertendomi anche molto! Vi invito quindi a fare altrettanto.
Questo è tutto per oggi cari lettori, continuate a seguire gli articoli sul mio blog.
Un saluto e alla prossima!