SE DICI MAGGIO DICI MERMAY

SE DICI MAGGIO DICI MERMAY

Conoscete Inktober che si svolge ad Ottobre? In quel periodo i profili e le bacheche di moltissimi artisti iniziano a riempirsi di disegni, schizzi e lavori, totalmente realizzati ad inchiostro.
Maggio invece è il mese che ci divide dall’inizio della bella stagione, dalla prova costume, dal mare e dall’ombrellone e non da molto è stato ribattezzato in ambito artistico “Mermay”, per dedicarlo alla personale interpretazione/reinterpretazione di creature e personaggi marini, come ad esempio sirene e tritoni.
Su questo tema ci è concesso di spaziare ulteriormente con la fantasia, liberi di creare ed inventare qualsiasi personaggio ci passi per la testa, purché sia dotato di coda e pinne!
Personalmente sono sempre tentato di seguire queste challenge dall’inizio alla fine, ma mi ritrovo spesso a demordere per non avere il tempo di colmare tutti quei giorni con lavori sempre nuovi ed inediti (lo so che mi fate compagnia in tanti!).
Quindi oggi vorrei rispolverare qualcosa fatto in precedenza e presentare anche qualcosa di nuovo! 

 

Per non rendere la produzione di questo mese troppo ridondante, rischiando anche di annoiarmi e di farvi perdere interesse verso l’ennesima sirena rivisitata in mille salse diverse, mi piacerebbe indirizzare la mia barca verso quello che è un po’ tutto il mondo marino, per poi osservare e catturare con gli occhi.
La mission è disegnare creature e mostri che possano prendere spunto dalla vastità e dalla multiformità di flora e fauna degli abissi.
Solo da poco ho gettato la prima rete… ma vediamo cosa ho già preso!
Il mare e gli oceani ospitano un’infinita varietà di creature, caratterizzate dalle più curiose forme e dai più sgargianti colori, per questo trovo stimolante e divertente poter accostare toni completamente diversi, creando combinazioni che possano rendere omaggio alla bellezza della natura acquatica.
Abbinando e fondendo fra loro le caratteristiche delle più disparate creature marine si possono creare esseri totalmente nuovi!
Proprio recentemente ho avuto modo di acquistare dei nuovi pennarelli con tonalità pastello, della marca giapponese Tombow, già citati negli articoli degli sketch in fiera e delle tecniche con matite e pennarelli.
Quindi quale miglior occasione di “Mermay” per provarli insieme ai “classici” già in mio possesso? 
Anche voi siete in viaggio per mari alla ricerca di sirene e mostri acquatici? 
Se la risposta è affermativa issate la vela, e che il vento vi sia favorevole! 😉
Fatemi vedere i vostri disegni e sketch postandoli sulla mia pagina FB!!
A presto con un nuovo articolo!
 
Andrea
SKETCH CHE PASSIONE!

SKETCH CHE PASSIONE!

Se anche a voi, come a me, piace riempire pagine e pagine di schizzi, bozzetti, studi, e se desiderate con forza che qualsiasi idea artistica inizi dalla vostra mente e finisca presto in un disegno, allora sicuramente parliamo la stessa lingua!
Che siate professionisti o semplicemente appassionati dello sketch, che lo facciate per lavoro, per rilassarvi o per impiegare il tempo che passate in treno o sui mezzi pubblici, sicuramente apprezzerete il beneficio che dà liberare la mente dai pensieri, lasciando fluire dalla mano fantasia e creatività!
Che la vostra “arma” da disegno sia la matita, o la penna, o l’inchiostro o qualsiasi altro mezzo, vorrei condividere con voi un paio di osservazioni maturate nel tempo, frutto di moltissimi pomeriggi passati a disegnare.
Mi è sempre piaciuta l’idea di uno sketchbook che rappresenti un pezzo di vita dove fra disegni frutti di viaggi, pensieri ed avventure possano trovare posto anche la sfortunata macchia della goccia di un caffè maldestramente bevuto o l’annotazione frettolosa di qualche strada che dobbiamo ricordare.
Purtroppo la mia indole perfezionista mi condiziona, e mi vincola ad un approccio allo sketch come se si trattasse sempre di un lavoro da presentare, piuttosto che di un momento “zen” con me stesso.
Così eccomi qui a suggerirvi che, ad esempio, per limitare i danni del tempo della matita su ogni pagina è consigliabile  usare sempre e solo quella a destra quando si disegna. In questo modo la grafite, che inevitabilmente si trasferisce da pagina a pagina, non va ad intaccare altri disegni con fastidiosi aloni grigi, difficili poi da sistemare. Anche con penne e pennini c’è sempre la possibilità che l’inchiostro passi la carta o che non si sia asciugato a dovere quando si cambia foglio. Se non altro, in questo modo sarà solo la pagina bianca di sinistra a risentire di questi “effetti collaterali”.
Oppure, per salvaguardare i disegni a cui tenete di più potete frapporre tra una pagina e l’altra un foglio di carta velina, fissato con un pezzetto di scotch di carta
Infine, se vi piace riempire ogni spazio del vostro sketchbook, per conservare al meglio grafite e inchiostro, è consigliabile passare un velo di fissativo per belle arti ,una volta concluso il lavoro. Da asciutto non garantisce ovviamente una protezione totale, ma sicuramente limita il trasferimento dei pigmenti.
Karl Kopinski, Kim Jung Gi, Even Mehl Amundsen, Petar Meseldzija, Mike Azevedo, Alan Lee sono solo alcuni degli artisti dal quale prendo ispirazione quotidianamente per i miei sketch e che vi consiglio di conoscere! 

 

Qual è invece il vostro modo di vivere lo sketchbook?
Rispondetemi qui, sul blog, perchè sono molto curioso…
Ciao, alla prossima!
 
Andrea
DISEGNARE CREATURE FANTASTICHE

DISEGNARE CREATURE FANTASTICHE

Cercando le giuste reference per rappresentare creature fantastiche, ho appurato che, per quanto ci si sforzi di creare qualcosa di nuovo, spesso ci si accorge che tutto è già stato creato.
Ogni nuovo “personaggio” è, in in definitiva, un collage di creature ed animali già esistenti.
Anche quando si guarda alle mitologie, troviamo un riscontro a questa considerazione nel fatto che molti esseri mostruosi, dei quali narrano storie e leggende, non sono altro che una somma di parti di animali, magari anche estinti, assemblate e fuse insieme per creare qualcosa che risulti accattivante, inquietante o persino “carino”.
Per iniziare a disegnare creature fantastiche, quindi, bisogna chiedersi per prima cosa a che tipo di creatura vivente si vuole dare un’immagine non ordinaria: erbivoro, carnivoro, mammifero, oviparo e di conseguenza andare alla ricerca di spunti che possano aiutarci nella sua realizzazione.
Entrando un pochino più nel dettaglio, parti fondamentali come testa, tronco e zampe sono quelle che maggiormente danno informazioni sulla natura del soggetto che vogliamo rappresentare, e, se si vuole procedere con logica, alcune di queste dovrebbero influenzare la scelta anche delle altre parti che andranno a comporre il nostro soggetto.
Premettendo che l’unica regola del fantasy è quella che “il fantasy non ha regole”, se si ha l’intenzione di dare credibilità ad una creatura, donandole delle sembianze che siano coerenti ed armoniose fra loro, bisogna necessariamente considerare qualche punto.
Ad esempio un grande erbivoro avrà sicuramente un ventre prominente, simile a quello dei nostri più grandi animali terrestri, grandi zampe per sostenere il suo peso e denti adeguati alla sua alimentazione. 
Un agile predatore invece, come può essere un felino, avrà un corpo più snello, zampe dall’anatomia affusolata, ovviamente denti aguzzi e perché no, anche zanne, se vogliamo.
Mostri e creature fantastiche posso però ispirarsi anche all’uomo: ci basti pensare a giganti, uomini albero, sirene e a moltissimi altri esempi. Ognuno di loro con sembianze umanoidi, unite a peculiarità uniche della loro razza e/o caratteristiche dell’ habitat in cui vivono.
Il Signore di tutte le creature fantastiche è sicuramente il drago, l’iconografia più famosa e rappresentata di tutti i i tempi. Del drago si sono create infinite versioni, ma la maggior parte di queste concordando sulle grandi dimensioni, le ali imponenti, le scaglie, i denti e, ovviamente, l’alito che incenerisce
Da grande predatore quale è, il drago racchiude in sé tutto il necessario per essere coerente alla sua natura: per capirci, se avesse delle zampette da gallina sicuramente non si reggerebbe piedi!
In conclusione, un’analisi ed una piccola ricerca virtuale quindi è sicuramente utile prima di iniziare a disegnare.
Questo per ispirarsi e per mettere a fuoco ciò che si vuole rappresentare, se vogliamo che sia qualcosa di attendibile.
Per il resto (questo sempre e comunque!) scatenate l’ immaginazione e divertitevi!
Non mi resta che augurarvi buon lavoro e mandarvi un saluto.
Alla prossima!
 
Andrea
TOLKIEN READING DAY E HEROES & WIZARDS

TOLKIEN READING DAY E HEROES & WIZARDS

La mia Pasquetta al “Tolkien Reading Day” si è da poco conclusa, ed è stata fantastica!
Lo scorso 2 Aprile si è svolto a Bucchianico, splendido paese nelle vicinanze di Chieti, l’evento che celebra le opere del Professor Tolkien attraverso diverse iniziative, tra cui la lettura pubblica di alcuni passi dei suoi più famosi scritti. Tutto ciò è stato organizzato dall’associazione “I Beorniani – Abruzzo Terra di Mezzo ; grazie a loro ho avuto il piacere di presentare la mostra a tema fantasy-Tolkieniano intitolata “Heroes & Wizards”, nella quale ho esposto diversi miei dipinti ispirati alle storie della Terra di Mezzo, e anche qualcosa di fantasy più in generale. L’evento è stato ricco di iniziative divertenti e di intrattenimento per tutte le età, come l’esposizione di costumi a tema realizzati da Vereena Stima, le lezioni di lingua elfica a cura di Gianluca Comastri, balli di gruppo in piazza e musica celtica, famosi cosplay ospiti d’onore, come Gandalf, Gimli, Barbalbero e molti altri, per la gioia di appassionati e non, la caccia al tesoro dell’anello ed il menù del pranzo a tema per nani o elfi (a seconda delle preferenze)… Insomma tanti bei momenti che hanno scandito una luminosa, soleggiata giornata.  Dunque un riuscitissimo evento, reso ancor più fiabesco dalla splendida location della bellissima piazza Roma di Bucchianico.

 

Durante questa nuova esperienza non ho mancato di abbigliarmi adeguatamente anch’io, per partecipare all’atmosfera magica che si crea in queste occasioni. Ho avuto modo di conoscere molte belle persone e, spero, nuovi amici, ritagliandomi anche diversi momenti per ridere e divertirmi. Ho realizzato qualche sketch per gli interessati e arricchito un po’ il mio scketchbook, andando avanti con mostri e strane creature fatti di grafite e pennarelli.
Molti sono stati i visitatori dell’esposizione, e sono felice che la mia presenza e la mia produzione abbiano suscitato interesse e curiosità nelle persone che sono venute a trovarmi.
Concludendo, conserverò un ottimo ricordo di questo Tolkien Reading Day, compresa l’intervista realizzata da parte della troupe di “Alessia Morelly – speaker d’Abruzzo” fatta agli organizzatori ed al timidissimo sottoscritto!
Eccoci quindi ai saluti ed ai ringraziamenti! A partire da Nicolas Gentile, organizzatore dell’evento, il quale si è prodigato instancabilmente, con stoica forza di volontà e voglia di divertirsi. Un grande grazie a lui e a tutta la sua famiglia che è stata sempre gentilissima e disponibile. Grazie a “I Beorniani – Abruzzo Terra di Mezzo”, che hanno animato l’evento e che sono stati il cuore pulsante di tutta la giornata, e grazie anche a Veerena e Gianluca Comastri per la simpatia e le chiacchierate in amicizia.
Spero che sia possibile rivederci presto, amici d’Abruzzo, per passare nuovamente insieme altri bei momenti! 
Grato a voi tutti per l’attenzione, vi saluto.
 
Andrea
I TRUCCHI DEI MAESTRI

I TRUCCHI DEI MAESTRI

Qualche articolo fa, ho esposto come sia necessario diventare permeabili, cercando di apprendere i trucchetti dei nostri miti osservando attentamente il loro operato. Tutto ciò quando l’insegnamento nelle scuole, nelle accademie, o nei corsi d’arte risulta per qualche ragione scarno o insoddisfacente.
Personalmente sono sempre stato affamato di “chicche” da apprendere ed applicare, sentendomi sempre un po’ come un bambino che guarda meravigliato uno spettacolo di prestigiatori.
Durante i corsi alla Scuola Internazionale di Comics a Roma, ho appreso, ad esempio, che una velatura verde poteva dare l’effetto di una barba appena rasata. Oppure che le ombre durante il giorno sono blu, e non nere o grigie come pensavo; mi si è aperto un mondo di curiosità e ricerca che non smetto di esplorare.
Proprio per questa ragione, quando ho iniziato ad affacciarmi all’olio, ero impaziente di raggiungere grandi risultati. Incuriosito ho ordinato su Amazon un volume che credevo potesse svelarmi i trucchi e segreti del colore dei grandi maestri. Si intitola: La Tecnica della Pittura ad Olio e del Disegno Artistico di Gino Piva. Edito da Hoepli, con in copertina un ritratto di Rembrandt.
Il libro si è rivelato ricco di informazioni, e anche se non proprio tutte erano di mio specifico interesse, non sono rimasto deluso. Sono proprio questi suggerimenti e curiosità scovati fra le pagine che vorrei condividere con voi:

        

  • secondo Giorgio de Chirico: per dare maggior potenza al verde, bisogna stendere alcune velature di giallo brillante su una base azzurro scuro. Ormai al giorno d’oggi abbiamo a disposizione centinaia di tonalità per ciascun colore, così tante che quasi nessuno pensa più a sovrapporre due primari per avere un secondario. A quanto pare invece bisognerebbe provare!
  • secondo il Maestro Leonardo da Vinci: per dare maggior risalto e brillantezza ai colori trasparenti ad olio (immagino funzioni anche in acrilico, in quanto tecnica utilizzabile in velature) bisogna innanzitutto preparare un fondo bianco, dove poi fare i passaggi a velature. In questo modo i colori applicati sopra dovrebbero risultare più accesi.
  • Rembrandt usava abbozzare i suoi quadri inizialmente solo con un chiaroscuro di bianchi e neri. Rinforzati poi con passaggi di verniciature brune intensificate con leggere quantità di azzurro. Questo come base prima di passare alla colorazione ad olio vera e propria.

 

Come Rembrandt nel suo tempo, e successivamente anche tra i pittori figurativi odierni, fare un passaggio di tonalità brune più o meno calde come base per la pittura, aiutava a ravvivare i colori e ad avere una migliore stesura di questi.
Ne è un esempio il pittore Jacob Collins. In questo suo still life (ed in altri che si possono ammirare nel suo sito: www.jacobcollinspaintings.com ) si può notare come lo sfondo viri sul rossiccio nella parte destra, dove le pennellate sembrano tirare il colore scuro su una base rossiccia.
Se il bruno fosse stato sovrapposto al nero dell’ombra, sarebbe stato più compatto e meno trasparente, come la luce ocra sull’angolo della carta ed il bordo del bicchiere.
Gli insegnamenti riportati sopra non sono che un piccolo assaggio di quello che si può trovare su questo libro a proposito della tecnica ad olio, ma il mio intento è quello di stimolare il vostro interesse… Così vi lascio, con qualcosa in più da portare nel vostro bagaglio di conoscenze da sperimentare (spero) e qualche altra curiosità da soddisfare. 
Perché come diceva il grande Leonardo da Vinci:
 
“Esperienza, madre d’ogni certezza”
 
Come sempre, ci ritroviamo qui la prossima settimana!
 
Andrea
OSCURO RISVEGLIO

OSCURO RISVEGLIO

 
“Ti darò la scelta che a me non fu mai data”
Con la famosa frase di Lestat, uno dei protagonisti del libro “Intervista col vampiro”, apro questo nuovo articolo, raccontandovi passo per passo lo sviluppo di un dipinto a tema fantasy-horror: una vampira.
L’idea, sin dall’inizio, è stata quella di un personaggio che fluttuasse/volasse in un cimitero o in una cripta, realizzato con delle tonalità che fossero prevalentemente cupe e scure, come d’altronde ci si aspetta da un’illustrazione del genere.
Così, una volta messi a punto tutti i dettagli del lavoro e cercate le references, sono partito con dei bozzetti che potessero avvicinarsi al progetto di base. Il primo sketch, con una classica inquadratura frontale, raffigurava la vampira mentre fluttua fra i sarcofagi nell’oscurità di una cripta, appena sveglia, forse alla sua prima notte, con alle spalle le ossa dei defunti, illuminata dalla calda luce di alcune candele.
Nel secondo sketch invece, la donna irrompeva dalla cripta sotterranea, volando verso lo spettatore. La scena era più dinamica, con il piano inclinato per dare più movimento e dramma. Intorno aveva lapidi e tombe illuminate dalla fredda luce della luna.
Entrambe le idee mi piacevano sotto diversi aspetti, ma alla fine ho scelto la prima.
Ho optato per la realizzazione in acrilico. Questo tipo di tecnica però, una volta asciutta, rimane piuttosto opaca, ed i colori perdono leggermente di profondità. Ho voluto, in questa occasione, testare qualche medium che rendesse il risultato più vicino all’olio, mantenendo i colori vividi e brillanti, ed ho acquistato su Amazon un medium che potesse essere utile allo scopo: Glazing medium della Winsor e Newton
Di solito, quando lavoro con i colori acrilici, il supporto che uso è la carta da acquerello, che deve essere abbastanza spessa, proprio perché alcune parti le affronto in velature ed altre più matericamente. In questo caso però, la carta avrebbe sicuramente assorbito il medium vanificando l’effetto lucido, o prodotto un poco elegante risultato a chiazze. Ho optato così per un supporto simil tela più impermeabile: Acrylic pad (canvas textured) sempre della Winsor e Newton.
Quando si inizia un dipinto in tecnica tradizionale sarebbe sempre opportuno partire dallo sfondo, per poi passare poco a poco agli elementi che nell’ambiente vengono in primo piano. Questo per decidere subito le tonalità “timone” del dipinto, e stabilire le fonti di luci che influenzeranno tutte le parti.
Personalmente mi ci è voluto un bel po’ per fare mia questa metodica, perché tante volte è più interessante e stimolante vedere concluso un viso o un personaggio, prima di ciò che ha intorno. Così facendo però, diventa difficile gestire i colori dell’ambiente in cui si muove. 
Data la grande presenza di toni di colore simili tra di loro e di elementi materiali quali muratura, tombe e pavimentazione in pietra, alcune scelte “strategiche” sono state d’obbligo.
inizialmente ho concepito la vampira con dei capelli corvini, ma per farli risaltare meglio sulla parete scura ho preferito successivamente il rosso acceso. Le vesti nere e viola, oltre ad essere quasi un must per un vampiro, evidenziano la pelle marmorea della non-morta e staccano sufficientemente dal fondo, che va progressivamente schiarendosi alla luce delle candele. I gioielli dalle pietre verdi,  gli orecchini e la collana, aggiungono un tocco di colore e fanno da contrappunto vivace al fulvo dei capelli. 
Così, pennellata dopo pennellata, giorno dopo giorno, ho visto “venire alla luce” questa illustrazione: una vampira, che fresca del suo dono oscuro, si appresta ad affrontare i secoli, bella e terribile per sempre…
Spero che articolo e dipinto siano stati di vostro interesse e gradimento!
Come sempre vi saluto e rimando alla prossima settimana con nuovi progetti, idee, illustrazioni e molto altro!
 
Andrea