Andrea Piparo al RIMINI COMIX

Andrea Piparo al RIMINI COMIX

A fine luglio tutti a Rimini!

Questo fine Luglio sarò al Rimini Comix, la variegata manifestazione che si svolge nella famosa riviera romagnola!
Arrivata alla XXI^ edizione, si svolgerà nella splendida cornice del Castel Sismondo e sarà aperta al pubblico dal 17 al 23 Luglio.
L’esposizione “Tolkien tra fumetti e cartoon” è una mostra tutta dedicata al mondo dell’amato professore, dove saranno presenti anche artisti del calibro di Emanuele Manfredi e Fabio Porfidia con le loro opere.
Potrete trovarmi alla mostra, con i miei lavori ispirati alla Terra di Mezzo, dal 19 al 23 Luglio!
L’ingresso è gratuito e l’esposizione sarà aperta dalle 18:00 alle 23:30, con un possibile prolungamento d’orario per la domenica.
Date un’occhiata sul sito: http://www.cartoonclubrimini.com/festival/storia/ per scoprire più dettagli sull’argomento,
le tante altre iniziative programmate e la fiera di Rimini Comix.
Vi aspetto!
Andrea
Il signore degli anelli: Tom Bombadil e Baccador

Il signore degli anelli: Tom Bombadil e Baccador

Il Mistero di Tom Bombadil

 

Era qui prima dei Re e delle tombe e degli Spettri dei Tumuli. Quando gli Elfi emigrarono ad Ovest Tom era già qui.

L’ispirazione

Si ok… ma chi è Tom Bombadil? Adesso non venitemi a dire che voi appassionati del Signore degli Anelli non vi siete posti almeno una volta questa domanda.
Ospite del caro Tom, lo hobbit Frodo la pone per ben due volte, e per entrambe, dopo aver ascoltato l’indecifrabile risposta… rimane lui (e noi) amaramente a bocca asciutta.
La risposta all’annosa domanda è che… non c’è risposta!

Tolkien ci instilla il dubbio…

Poiché non tutto deve essere sempre chiaro, lasciandoci liberi di identificare Tom Bombadil e Baccador come più vogliamo.
Proprio grazie a questo alone di mistero che circonda i due personaggi recentemente si è risvegliata in me la voglia di riaffrontare l’argomento, quindi il bisogno di dargli un volto.

Esaminando quanto appare e viene descritto, ho cercato di dare a Tom un aspetto che rispecchiasse la sua indole affabile e bonaria, mentre con passo goffo e pesante canta, portando dei gigli alla sua amata Baccador, la bella Figlia del fiume.
Lei come un’ anima pura, priva di ogni malizia e sentimento malevolo sorride con i suoi occhi luminosi, vestita di verde ed argentee perle di rugiada.

La tecnica

I primi sketch e bozzetti prodotti su di loro risalgono al 2012 – 2013: degli schizzi che servirono più a sfogare la “voglia di matita” di quel momento che a fare un lavoro di identificazione del personaggio, ma che ho ugualmente ripescato dallo sketchbook per l’occasione.

Gli splendidi disegni di Alan Lee nel libro Il Signore degli Anelli, schizzi e bozzetti gioiello della mia piccola collezione, mi sono stati di grande ispirazione.

Da lì infatti ho apprezzato l’idea di una Baccador con i fiori intrecciati nei lunghissimi capelli.
Conosco, ed ho avuto il piacere di ammirare lo sguardo magnetico della “Goldberry” di Ivan Cavini. La splendida sanguigna di Matthew Stewart per Tom Bombadil.

Tutto questo ha…

Composto i tasselli che mi hanno permesso di guardare in viso questi due curiosi personaggi, e di catturare la loro essenza così come l’ho percepita.

Spero che i nuovi disegni vi piacciano e che rivediate in loro almeno un pochino del Tom Bombadil e della Baccador che avete immaginato leggendo il libro!
Vi ricordo che qui potete trovare tutti i miei lavori 🙂
Alla prossima,
Andrea
Tom bomadil disegni

Tom Bombadil – sketch 2012

Tom Bombadil disegno

Tom Bombadil – 2012

Baccador Disegno

Baccador – sketch 2012

 

Il signore degli anelli: Gandalf il Bianco

Il signore degli anelli: Gandalf il Bianco

Uno stregone non è mai in ritardo, Frodo Baggins. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo.

La mia rappresentazione ad olio di Gandalf il bianco

 

Quello di Gandalf è stato il primissimo dipinto ad olio su tavola in tema Tolkien che avessi mai realizzato.
Mi sono visto molti video tutorial di Donato Giancola su Youtube e sul suo sito. Quindi ho deciso di cimentarmi in quest’impresa.

 

A farmi da modello…

È stato mio padre che si è prestato anche per questo dipinto, non solo per la mano dello spettro. Quello che volevo rappresentare era un Gandalf pensieroso e preoccupato. Infatti, dopo la trasformazione da Grigio a Bianco il personaggio passa un momento di transito e succedono un sacco di avvenimenti come guerre e conflitti che richiedono tutta la sua attenzione. Lo stregone deve assumere il ruolo di consigliere saggio sempre e comunque.

 

Il concept e la tecnica utilizzata...

Ho voluto rappresentare il personaggio seduto in un momento di concentrazione mentale per meglio affrontare gli avvenimenti che di lì a poco sarebbero accaduti. Essendo Gandalf il Bianco, l’unico colore che potevo scegliere per il vestito era proprio il bianco. Ho giocato molto su una cosa che è stata messa in evidenza anche nella foto che ho fatto a mio padre: nonostante i vestiti utilizzati fossero bianchi, nell’ombra si scorgeva un colore azzurrino e nella luce veniva messo in evidenza un giallo di contrapposizione.

 

Ho arricchito il personaggio…

Con qualche gioiello non descritto da Tolkien: alcuni monili mi sono sembrati utili per porre un focus più interessante al quadro. Non avevo affatto progettato uno sfondo per questo quadro. Infatti ero così preso dalla foga di iniziarlo e potermi finalmente cimentare con l’olio che ho optato per una semplice parete e una tenda, senza alcuna idea prestabilita.
Ho avuto l’opportunità di incontrare un altro pittore molto bravo, Aurelio Bruni e mettere a confronto il mio quadro con i suoi per avere anche un suo parere e solo in quel momento ho notato alcuni piccoli difetti da correggere. Era comunque il mio primo tentativo con l’olio, e grazie a quell’esperienza ho imparato a migliorarmi in ogni quadro sempre di più. Sono comunque soddisfatto del mio dipinto.

 

Riguardando i bozzetti…

Mi sono ricordato che avevo pensato di ambientare il dipinto a Rohan. Quindi di rappresentare un Gandalf pensoso su un seggio intagliato, con alle spalle delle rappresentazioni di cavalli tipiche della città di Rohan. Idea che poi ho scartato, essendo una delle prime esperienze ad olio. Non mi sentivo ancora pronto per cimentarmi in rappresentazioni così complicate, che normalmente richiedono una certa attenzione.

Bozzetto Gandalf

bozzetto Gandalf primo piano e cavallo

Bozzetto Gandalf

bozzetto cavalli Gandalf figura intera

Voi cosa ne pensate di questa rappresentazione di Gandalf il bianco?

Qui potete trovare tutti i miei lavori!

Lasciate un commento qui sotto!

Andrea

Il signore degli anelli: Nebbia sui Tumulilande

Il signore degli anelli: Nebbia sui Tumulilande

Lo spettro di Tumulilande

Fredda è la mano, le ossa e il cuore, freddo il corpo del viaggiatore

Lo spettro dei tumuli è una scena descritta ne “Il Signore degli Anelli” che mi è molto dispiaciuto non vedere nel film e che ho molto apprezzato nel libro. Il motivo è presto detto: ho questa passione per il macabro, quindi spettri e cose così mi sono sempre interessate. Nella scena viene descritto un punto della storia in cui tutti gli hobbit, proseguendo nel loro viaggio, si trovano in una zona chiamata Tumulilande, o Tyrn Gorthad. Sono collinette erbose ad est della Contea coperte da una perenne foschia. Dopo essere tutti caduti preda dell’incantesimo dello spettro dei tumuli, Frodo è il primo che si sveglia  e vede gli amici sdraiati l’uno di fianco all’altro, vestiti di bianco e circondati da tesori. I quali diventano freddi e ripugnanti quando una inquietante luce verde pervade l’ambiente. All’improvviso una mano rinsecchita fa capolino dietro di loro. Questa cerca di avvicinarsi ad una spada, che era stata posta sui tre piccoli colli degli hobbit addormentati.
Frodo tuttavia anticipa lo spettro ed in un impeto di coraggio afferra un’altra spada e mozza la mano dell’aggressore.

Colline Tyrn Gorthad

La tecnica utilizzata…

 

Ho utilizzato l’olio per questa illustrazione del 2012. È una delle prime illustrazioni ad olio che ho fatto. La scelta dei colori è stata piuttosto ovvia perchè mi sono affidato completamente alla descrizione che Tolkien fa nell’ottavo capitolo de “Il Signore degli Anelli“. È molto dettagliata, non ho spaziato molto con la fantasia sia per il discorso colori sia per quello della composizione dell’immagine.

Ho preso un modello d’eccezione…

per tutte e quattro le pose: sono IO!

Mi sono fatto fotografare con un accappatoio sdraiato per terra con della chincaglieria addosso e con una luce verde che sta a simboleggiare lo spettro. La mano di quest’ultimo invece è quella di mio padre che si è prestato per l’illustrazione. Cosa non si fa per l’arte!

Ho guardato molto la tecnica e lo stile di Donato Giancola perchè rimane uno dei miei riferimenti più autorevoli per l’olio.

Lo spettro del tumulo

Sketch – Lo spetto del Tumulo
grafite su carta 21 x 30 cm

Cosa ne pensate di questa illustrazione?

Commentate numerosi 🙂

Il flagello di Isildur

Il flagello di Isildur

La storia di Isildur e dell’Anello

Questa settimana mi piacerebbe scrivere qualche riga a proposito di un dipinto che è nato circa tre di anni fa da un’idea compositiva piuttosto semplice: Il Flagello di Isildur.

Come molti di voi sapranno…

nelle vicende narrate da Tolkien ne Il Silmarillion, Isildur, erede di Elendil, durante lo scontro con Sauron riesce, in un ultimo disperato gesto, a separare l’Anello dal dito dell’oscuro Signore di Mordor. Questa parte della storia è l’avvenimento chiave che in seguito influenzerà il destino di tutti i personaggi del Signore degli Anelli.
Proprio con questo pensiero, nel 2014 crebbe in me l’interesse di rappresentare tale scena, cercando di cogliere, con uno zoom dell’inquadratura, il momento esatto in cui tutto iniziò.

L’avidità e la brama di potere…

che si manifestano in Isildur, nel momento in cui si rende conto di avere a portata di mano il più grande potere di cui l’uomo avrà mai l’occasione di disporre, è travolgente e irresistibile.
Tanto da indurmi a pensare se questo sia ancora un suo sentimento, o il potere corruttore dell’Anello abbia già iniziato a sopraffarne la volontà.

L’idea mi giunse…

come un fulmine a ciel sereno, non avevo bisogno di decidere o cercare nulla, era già tutto nella mia testa. Mi serviva solo qualche foto e il materiale per cominciare.
Per una resa più realistica, l’olio era la scelta migliore.
Data l’ambientazione, anche per la scelta della tavolozza non avevo molto di cui decidere.
Personalmente è uno dei miei dipinti che penso sia venuto meglio e per quanto mi sia sforzato credo di essere riuscito a rendere (e spero suscitare nell’osservatore) i giusti stati d’animo: la nera terra di Mordor su cui Isildur si trova disteso dopo lo scontro, tutte intorno luci rosse infiammano il campo di battaglia, le mani dolenti, le dita ferite e sporche che si trascinano centimetro dopo centimetro verso quel magico cerchio dorato.

Il potere che ora giace a terra senza padrone, in attesa di essere preso!!

Quali emozioni vi suscita questa illustrazione?
Commentate numerosi!
L’impronta di Tolkien

L’impronta di Tolkien

Avevo circa undici anni quando rimasi perdutamente affascinato dalle atmosfere del primo film de “Il Signore degli Anelli”: avventura, eroi, maghi e orchi, l’eterno scontro tra il bene e il male in chiave epica. Non pago della visione della pellicola decisi di immergermi nei libri, apprendendo la vicenda così come lo stesso autore l’aveva concepita, senza i filtri e le modifiche apportate per la versione cinematografica.

Il mito moderno, racchiuso nei tre romanzi, fu pubblicato in Gran Bretagna tra il 1954 e il 1955, divenendo così una storia immortale, sempreverde che da decenni incanta milioni di lettori, studiosi, musicisti, artisti ed appassionati di ogni genere in tutto il mondo. Ciò che più mi colpì in quei libri fu la poetica con cui furono scritti, la metafora, ma soprattutto la solennità profusa nelle leggende.

Tolkien era un grande studioso anche di lingue antiche tanto che per i suoi scritti inventò diversi idiomi, come il Quenya e il Sindarin, che potevano essere il linguaggio dei vari popoli della Terra di Mezzo, ispirandosi al Gallese, al Greco e all’Italiano. Si divertì ad inventare lingue dai caratteri esteticamente affascinanti e dai suoni melodiosi, come quella parlata dal popolo degli Elfi.

Da non trascurare l’aspetto poetico ed anche molto romantico della sua vita: trascrisse il suo sconfinato amore per la moglie Edith nei suoi scritti, dando a lei le sembianze della bellissima Luthien e, a se stesso, quelle dell’eroe Beren, entrambi accuratamente descritti nel suo Silmarillion, compendio contenente le cronache della Terra di Mezzo dalla creazione alla quarta era.

Successivamente a “IsdA”,Il Signore degli Anelli, lessi “Lo Hobbit“, un libro narrante la storia dello Hobbit Bilbo, della compagnia di nani capeggiata da Thorin Scudodiquercia e della loro riconquista del trono e tesoro usurpati dal drago Smaug. Il romanzo fu pubblicato la prima volta nel 1937 e da quelle vicende si svilupparono i fatti narrati nel Signore degli Anelli.

Fu così, che con quel libro dalla copertina rossa, riscoprii tutta la magia già vissuta qualche anno prima, ritrovando le ambientazioni e alcuni dei personaggi con la loro solennità, nonostante Lo Hobbit sia stato concepito come libro per ragazzi, quindi molto più semplice e meno elaborato e complesso.

Tolkien continua ad essere fonte di ispirazione inesauribile, caratterizzando la mia produzione artistica di disegni e dipinti, tanto che durante la terza edizione di Fantastika a Dozza (BO) a Settembre 2016 ho realizzato per l’AisT (Associazione Italiana studi tolkieniani) il terzo ritratto dello scrittore. Immagine che è stata riprodotta sulla  locandina per l’evento del Tolkien Day avvenuto lo scorso 25 Marzo.