Come già accennato nell’articolo precedente, la challenge di Maggio dedicata agli artisti e a chiunque ami disegnare e dipingere è #mermay. Ecco dunque un mese dedicato alla rappresentazione del mondo marino e quindi anche a tritoni e sirene.
Proprio per questa occasione mi sono chiesto: dato il periodo, perché non concludere Maggio con un articolo su queste creature mitologiche? Ed eccomi qui!
I punti di forza dei nostri amici sono le caratteristiche acquatiche, e sono proprio queste a dare la  possibilità di tralasciare liberamente tutta la parte della figura umana che va dalla vita in giù, per dedicarsi a code e pinne, vantaggio non da poco per chi si cimenta a fatica con l’anatomia…
Nella letteratura e nella mitologia greca le sirene erano rappresentate come creature dall’incantevole bellezza, metà donne metà pesce, le quali, tramite un suadente canto, assoggettavano incauti marinai, per poi trascinarli negli abissi, e talvolta cibarsene. 
Nella cultura fantasy odierna sirene e tritoni sono presenti in larga parte sempre come bellissime creature, ma talvolta anche benevole e vicine all’uomo, capaci persino di elargire doni.
 
Le loro caratteristiche fisiche sono rimaste pressoché invariate, tuttavia l’ ”evoluzione” nell’immaginario contemporaneo, avvenuta grazie al fantasy, le ha arricchite di interessanti particolari, come pinne e squame dagli sgargianti colori, di mani palmate, di branchie e persino abbigliate con accessori reperiti nei fondali e sulle scogliere. Direi che siano dotate persino di una certa vanità!
 
Quindi diventa molto interessante per me analizzare il tema, soffermandomi a pensare su cosa potrebbe indossare plausibilmente una creatura del genere, qualcosa che sia alla sua portata, caratteristica dell’ appartenenza ad un popolo ed al suo habitat.
Allora via libera a conchiglie, alghe, coralli, lische e perché no, persino vetri colorati, che mi piace immaginare levigati dal moto costante delle onde sulla riva.
Nonostante le origini “seducenti” di queste creature, non è affatto detto che queste non possano essere invece fisicamente molto diverse! Possiamo ipotizzare che al posto della coda abbiano dei tentacoli come un polpo, o che il loro aspetto possa essere deformato, o avvicinarne la somiglianza alla fauna acquatica, tanto per suggerire l’idea che un popolo del genere possa apparire sostanzialmente  diverso dall’ Uomo. 
Data la natura e lo stile di vita, potrebbe essere logico pensare a loro in maniera totalmente diversa da quella tradizionale, ed io, ovviamente, non ho messo freni né limiti alla fantasia, attingendo entusiasta ad un mondo ricchissimo di varianti, biodiversità e quindi di possibilità ed ispirazione!
E divertendomi anche molto! Vi invito quindi a fare altrettanto.
Questo è tutto per oggi cari lettori, continuate a seguire gli articoli sul mio blog.
Un saluto e alla prossima!