Molti artisti, se non quasi tutti, quando si propongono di iniziare un’illustrazione devono fare i conti con la ricerca e, se ne hanno la possibilità, anche con la costruzione di materiale di riferimento.
Questo vuol dire reperire una certa quantità di foto, di “appigli” che serviranno da guida una volta che bisognerà affrontare la resa di determinati materiali, di pose, luci ed effetti.
Spesso, per raggiungere un buon risultato, è sufficiente cercare in rete, adeguandosi a quello che molti siti di photo stock propongono come delle anatomy reference for artist. Certamente parecchi di questi offrono ottime foto, ma se si ha un’idea precisa e si è determinati a seguirla, creare le proprie references è indispensabile.
A maggior ragione se siete come me, se il vostro stile tende al realismo e vi piace complicarvi la vita.
In questo caso può essere utile chiedere l’aiuto di amici e parenti, i quali possono prestarsi per qualche foto in posa, magari con un abbigliamento adeguato e tanta pazienza, con la luce ben posizionata e lasciando a briglia sciolta la vostra immaginazione.
I fratelli Hildebrandt, storici illustratori dei romanzi tolkieniani, solevano scattarsi foto fra loro e/o agli amici per rappresentare gli eroi della Terra di Mezzo. Questo prima di iniziare a quattro mani il dipinto vero e proprio, in totale simbiosi fra loro!
Alcuni illustratori, per soddisfare le proprie esigenze, creano veri e propri set cinematografici, mettendo i modelli in costume, usando oggetti di scena, indirizzando le luci e soprattutto attivando l’immaginazione per ovviare a tutte quelle situazioni in cui la sola foto non è più sufficiente o non si hanno a portata di mano gli esatti materiali di cui si ha bisogno.
James Gurney ne è un esempio. Infatti il famoso illustratore americano, non avendo certo a disposizione immagini di dinosauri in carne ed ossa da utilizzare, crea spesso con la plastilina i suoi modelli, mettendoli poi nell’ambiente in cui intende ritrarli o avvalendosi appunto di elementi fotografici per la location di scena. 
Con questo metodo di autoproduzione delle proprie references, riesce a creare spezzoni di vita preistorica sorprendentemente realistici!

 

Il ricorso a dei modelli esiste da sempre nella storia dell’arte, e, come ogni aspetto del procedimento creativo, anche questo è in continua evoluzione nel tempo. Con l’ aiuto della tecnologia oggi non c’è limite a cosa è possibile inventare, finché si ha la facoltà di immaginarla!
L’accessibilità ad internet e a programmi come Photoshop hanno facilitato non poco le cose a tutti gli artisti, ampliando a dismisura le possibilità a disposizione, dando la libertà di fare e disfare senza rischiare di compromettere il lavoro già fatto, osando e sperimentando senza problemi.
In conclusione, se la vostra destinazione è il realismo, le references sono indispensabili per essere sicuri di avvicinarsi alla realtà, ma queste (a meno che non lo vogliate…) non devono essere il fine, ma il mezzo per dare vita ai vostri mondi fantastici.
Vi saluto e rinnovo l’ appuntamento alla prossima settimana sempre qui sul mio blog!
A presto,
 
Andrea