Il tanto atteso mese dedicato al mondo del Terrore è finalmente arrivato! Proprio in questi giorni molti gruppi, composti da appassionati di tutto il pianeta, si divertono ad interpretare disegnando, inchiostrando o illustrando i più svariati personaggi di questo apprezzatissimo “mondo parallelo”.
Per quanto riguarda il lato artistico anche io vi sono molto legato, addirittura dall’infanzia.
Infatti, ogni anno di questi tempi, non manco di rendere omaggio alla festività di Halloween con almeno uno schizzo a tema. Ma non questa volta…
Come dimostrano i disegni dei giorni scorsi quest’anno mi ci tuffo con tutte le scarpe!
Ho preparato schizzi, disegni ed illustrazioni a tema, con cui riempirò queste giornate autunnali fino al 31, tutti lavori che ho avuto il piacere di realizzare per passione o prodotti su commissione. Aspettatevi scheletri, zombie, vampiri, mummie, ghoul, spettri, e chi più ne ha più ne metta!
Rappresentare l’Horror, per me, non è solo disegnare uno scheletro minaccioso o uno zombie barcollante; sono dell’opinione che non basta semplicemente “rappresentare” un soggetto che appartiene ad un genere così specifico per infondergli un po’ di “anima”… In parole povere: se un disegno horror non è in qualche modo “disturbante” o “inquietante” che disegno horror è?
Non è facile rispondere a questa domanda, bisogna indagare nella nostra natura, nelle nostre insicurezze, affrontarle e chiedersi: cosa ci terrorizza? Cosa ci disturba? Quindi cercare di dare una risposta sul foglio.
Ecco perché adoro lo stile di Bernie Wrightson, purtroppo recentemente scomparso. Se conoscete i suoi stupendi lavori sul mostro di Frankenstein (ne ha fatti anche molti altri! ), la sua magistrale abilità con il bianco e nero e l’inconfondibile capacità di instillare il dramma e l’inquietudine, scena per scena, allora sapete di cosa parlo.


Per i miei disegni ho cercato di studiarlo e di capire cosa suscitasse in me quelle determinate emozioni. Mi affascina e coinvolge il contrasto del b/n, i due opposti che escludono ogni colore e quindi ogni riferimento visivo, esprimendo così l’essenza di un’immagine. Mi conquista ogni volta il gioco della luce, che ci rivela senza esito l’orrore, quando tutto intorno è buio e impenetrabilmente nero. E che dire di quelle ombre, così ben calibrate nelle loro infinite tonalità da nascondere il mostro, se non si è abbastanza attenti per “scovarlo”? Bellissimo!
Un altro artista- riferimento è David Palumbo. Osservando le opere nel suo sito ne ho apprezzato subito il taglio particolare e cinematografico, il loro mostrare solo quel poco che ti rivela tutto il resto. La tavolozza è attentamente ridotta all’essenziale, con giusto quei due/tre colori necessari per evocare i giusti stati d’animo…
Altro bellissimo!


Per suscitare in voi un pochino dell’Horror come lo intendo io, ho lavorato molto cercando di fare del mio meglio; vi mostrerò il risultato volta per volta, come le puntate di una serie tv…
Se ho solleticato la vostra curiosità rimanete sintonizzati sulla pagina Facebook: Andrea Piparo art e qui, sul blog, per altri articoli a tema Horror.
Un saluto a tutti e alla prossima!
Andrea
Le illustrazioni di un giovane artista sono da apprezzare sempre e comunque, il genere può piacere o no, ma la tecnica rimane superba!Amo come disegni, come dipingi come in genere, rappresenti il mondo parallelo, che in fondo è quello reale, fatto di mostri spesso talmente eleganti, espressivi che non puoi innamorartene perché, ciò che più fa paura, le nostre stesse paure, ci affascinano.Complimenti Andrea!
Grazie Cate! Mi fa piacere sentire il tuo apprezzamento al mio lavoro! Il genere horror (Che abbino sempre al fantasy) è un po’ una novità per me. Ammiro molto quegli artisti che nel rappresentarlo riescono nel compito di inquietare l’osservatore, così cerco di imparare, nel mio piccolo, per riuscire nello stesso intento.
ERRATA CORRIGE!
Le illustrazioni di un giovane artista sono da apprezzare sempre e comunque, il genere può piacere o no, ma la tecnica rimane superba! Amo come disegni, come dipingi come in genere, rappresenti il mondo parallelo, che in fondo è quello reale, fatto di mostri spesso talmente eleganti, espressivi che non puoi non innamorartene perché, ciò che più fa paura, le nostre stesse paure, ci affascinano. Complimenti Andrea!