Partecipando ad alcune fiere del fumetto…

Più di una volta, mi è stato chiesto cosa usassi per disegnare e colorare i miei personaggi e da cosa prendessi spunto per idearli.
Si sa che lontani da casa, senza avere a portata di mano tutti gli aiuti e le comodità a cui facciamo appello come computer, libri, disegni preliminari ecc. diventa sicuramente più complicato trovare un’idea da sviluppare, in modo che sia in primis accettabile dai nostri standard, (sopratutto se si è perfezionisti come me! ).

In queste occasioni…

Mi è molto utile, portare sempre un libro o una rivista illustrata, qualcosa la cui visone possa stimolare delle idee. In particolar modo degli sketchbook. Disegni, schizzi e bozzetti trovo siano più efficaci di immagini rifinite e piene di particolari. Spesso porto con me: “Donne e soldati “ e “Aldilà del west” di Sergio Toppi, “Il Signore degli Anelli – Schizzi e bozzetti “di Alan Lee, “Rough Work “di Frank Frazetta.

I materiali

Per ciò che riguarda i materiali, oltre la classica grafite, uso spesso la sanguigna. Ne esistono di molte marche e gradazioni, tuttavia sono più favorevole all’ utilizzo delle matite colorate, la cui tonalità si avvicini alla sanguigna. Le “Caran d’Ache” e le “Stabilo” hanno una mina più dura, mantenendo la punta e quindi un tratto più preciso per maggior tempo.
Trovo invece le sanguigne troppo “friabili”, bisogna temperarle molto spesso se usate su carte più ruvide, come la carta da spolvero o da acquerello.

Sketch drago

A proposito di carta

Da diverso tempo porto con me un blocco “Toned Grey” della Strathmore. La trovo ottima su diversi fronti: è liscia, resistente e avendo un colore di “mezzo tono” si presta benissimo a tridimensionali effetti di luce con la matita bianca. Nell’astuccio che preparo per le “trasferte” non mancano mai matite colorate Caran d’Ache ed alcuni pennarelli a doppia punta con gradazioni di “salvataggio”. Non parlo di pantoni, quelli hanno bisogno di una carta apposita per “durare” nel tempo.
Mi riferisco alla marca giapponese dei Tombow.

Trovati per caso in un negozio Buffetti non me ne sono più separato. Una delle due punte è a pennellino, questo permette di mantenere una certa precisione, e se accostati, essendo semi trasparenti, si mischiano sfumandosi.

Solitamente questo tipo di pennarelli sono piuttosto cari, così ho optato per alcune gradazioni che potessero andare bene in qualsiasi occasione, come i grigi ed altri colori spenti. Se vi dicessi che con le matite colorate, con dei pennarelli grigi e solo con un paio di pennarelli di altri colori, è possibile ottenere quasi qualsiasi colore effetto pennarello, mi credereste?
Ne parlerò nel prossimo articolo, se siete curiosi vi aspetto la prossima settimana.

A presto!

Andrea